A qualcuno di voi la pasta con la papaya sembrerà un sacrilegio. Non a me che mentre la preparavo fantasticavo di spiagge tropicali.
Colpa di questa smania da filologa che mi prende quando provo ingredienti insoliti o abbinamenti astrusi. Ho comprato una papaya senza idee su come usarla e arrivata a casa mi sono documentata. Ho letto che è originaria del centro America e che la prima attestazione in Europa risale al 1519, quando Hernan Cortés la cita nei suoi racconti di viaggio a proposito di un banchetto offertogli da un re azteco.
E qui la mia fantasia è partita al galoppo.
Ho visto foreste impenetrabili e farfalle enormi. Conquistatori arroganti scambiati per divinità misteriose e indigeni intimiditi ma ospitali. Marinai bruciati dall’arsura e dalla salsedine increduli davanti a cibi sconosciuti e donne silenziose pronte a offrire frutti succosi e dissetanti.
Poi sono tornata nella mia cucina, dove la temperatura era pari a quella della foresta amazzonica, ma senza tutto quel rigoglio da ammirare. E così ho pensato di fare questa pasta fredda e vagamente esotica.
Se state storcendo il naso per l’abbinamento, considerate che il gusto della papaya è simile a quello del melone, a cui il nostro palato è ampiamente addomesticato. Provate e mi direte.
- 250 g di fusilli
- 16 mozzarelline di bufala
- 1 papaya grande
- foglioline di basilico
- 150 g di tonno sottolio
- 1 limone
- 1 peperoncino fresco
- olio evo
- sale
- pepe
- Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente.
- Passatela sotto l’acqua corrente per raffreddarla, mettetetela in una terrina e irrroratela con abbondante olio in modo che non si “incolli”.
- Lavate e sbucciate la papaya, tagliatela in due nel senso della lunghezza, eliminate con un cucchiaio i semi e tagliate la polpa a dadini.
- Mettete la frutta a pezzetti un un’insalatiera insieme al tonno sgocciolato e sminuzzato, alle bufaline intere, alle foglioline di basilico tagliate a mano e al peperoncino tagliato sottilissimo.
- Condite con un’emulsione di olio, limone, sale e pepe e servite nei bicchieri da aperitivo.
Ciao Bettina, non storco il naso per niente anzi, è una bella idea. Io adoro sperimentare…e sognare posti esotici. E tu con questa ricetta mi hai davvero intrigato. Appena trovo la papaya la provo. Poi ti faccio sapere.
ciao Manu
Ciao cara, belo ritrovarti da queste parti. Falla e dimmi se ti è piaciuta.
Un bacione